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Federico Pellegrino e il futuro del fondo: “Difficile ottenere i risultati del passato, ma c’è entusiasmo”

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Federico Pellegrino non si è mai fatto particolari illusioni nel corso della propria carriera. Il pragmatismo e il grande lavoro svolto in allenamento ha consentito al 32enne di Nus di aggiudicarsi il titolo mondiale nella sprint in tecnica libera e di cogliere due medaglie d’argento alle Olimpiadi Invernali alle spalle dell’imprendibile Johannes Høsflot Klæbo, è pronto a lanciarsi in una nuova stagione che lo vedrà protagonista fra una Coppa del Mondo rinnovata e una competizione iridata a due passi dal Bel Paese.

Primo atleta non scandinavo ad aggiudicarsi una sfera di cristallo nelle distanze più brevi dello sci di fondo, il portacolori delle Fiamme Oro ha ben in chiaro quali saranno i propri obiettivi e il futuro del movimento tricolore che, dopo l’arrivo del tedesco Markus Cramer alla guida della Nazionale, non potrà toccare i picchi degli Anni Novanta, ma certamente sfruttare l’entusiasmo dei più giovani in direzione Milano-Cortina 2026.

Federico Pellegrino impegnato nella sprint di Drammen 2018 © FISI

Federico, com’è andata la preparazione estiva, anche in vista dell’esordio stagionale a Ruka ?

“E’ andata bene, è stata una stagione che mi ha visto svolgere la preparazione insieme a Markus Cramer che è stato chiamato in Italia appositamente per un progetto a lungo termine augurandosi di arrivare alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 con la vittoria di una medaglia, potenzialmente nella gara a squadre”.

Ti stai allenando quindi ancora in tandem con Francesco De Fabiani ?

“Sì, anche perchè la nostra squadra è composta da Francesco, da Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura e Davide Graz, però abbiamo fatto dei raduni anche dai più giovani, in particolare quelli della squadra ‘Milano-Cortina 2026’ in cui ho visto un grande entusiasmo da parte dei giovani. Un elemento che ho sempre percepito in questi ultimi dieci anni, tuttavia mi auguro che possano esser seguite le linee guida proposte dal nuovo allenatore e possano esser applicate anche dagli altri tecnici prendendo coscienza che negli ultimo decennio lo sci di fondo italiano ha avuto sì qualche alto, ma riconducibili soltanto a pochi atleti. Speriamo si possa provare a cambiare qualcosa e questa è una buona opportunità”.

Pellegrino e De Fabiani festeggiano il bronzo nella team sprint ai Mondiali di Seefeld 2019

A proposito di Markus Cramer, nonostante sia arrivato da pochi mesi, ha già tracciato qualche linea d’indirizzo ?

“Assolutamente sì. Ha impostato il lavoro e, per quanto visto anche nei raduni con le squadre minori, ci si è attenuti a quella linea. Grazie a quella ho vinto la medaglia più importante a Pechino 2022, quindi credo molto nella crescita dei miei compagni di squadra”.

Proprio a fronte degli incoraggianti risultati provenienti dalle categorie giovanili, come vedi il futuro dello sci di fondo anche in vista di Milano-Cortina 2026 ?

“Me lo auguro in crescita, anche se non mi aspetto un’incetta di medaglie. Statisticamente parlando, i risultati degli anni ’90-2000 sono stati straordinari guardando soprattutto il numero di praticanti, piste a disposizione, il numero di giorni l’anno in cui è presente la neve sulle nostre montagne e la quota che viene toccata. Scordiamoci quindi di rivederli, tuttavia un miglioramento a livello di quantità rispetto agli ultimi dieci anni me l’aspetto, a livello di qualità dipenderà dai talenti dei singoli atleti che si cerca di presupporre a questo livello. In Italia abbiamo un’opportunità straordinaria come i corpi militari che consentono ai giovani di esser arruolati subito dopo aver ottenuto anche grandi risultati a livello EYOF e mondiale fra gli juniores. Bisogna far sì che quel salto, oltre ad esser la garanzia di un lavoro a vita possa esser un trampolino di lancio com’è stato per me che nel 2009 sono entrato a far parte della Polizia di Stato”.

Tornando all’attualità, la scorsa estate la FIS ha compiuto numerose modifiche al regolamento, sia a livello di distanze che di punteggi. Cosa cambierà secondo te ?

“Da quel punto di vista credo che la prossima stagione sarà molto interessante perchè molti campioni degli ultimi dieci anni si lamenteranno perchè con format e calendario diversi sarà premiata molto di più la costanza, un elemento di cui lo sci di fondo ha bisogno così come di atleti che remino nella stessa direzione. Mi auguro che le polemiche provenienti dal Nord Europa si possano interrompere presto e si inizi a gareggiare”.

Federico Pellegrino con la Coppa del Mondo di sprint

Lo scorso 22 ottobre la FIS ha deciso di prolungare l’esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle competizioni. Pensi che durante il proseguo della stagione la Federazione Internazionale possa tornar sui propri passi ?

“Il CIO è stato abbastanza chiaro da questo punto di vista e, finchè c’è la guerra, è un discorso di sicurezza anche per gli atleti stessi. Per questo mi attengo da ciò che arriva da Thomas Bach e, se saranno in grado di mantenere uno stato di sicurezza, saranno loro a decidere altrimenti”.

In conclusione, quale sarà l’obiettivo di quest’anno ? Il Mondiale o la Coppa del Mondo ?

“Cercherò di far al meglio di tutte le gare a cui prenderò parte, anche se non so a quante e quali sarà presente. Non sto quindi a far obiettivi complessivi, però mi concentro sui singoli”.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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