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GeoTour – Col de la Loze 2020: l’arcigna scalata francese

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Ottavo appuntamento del nostro viaggio nella storia del Tour de France, quest’oggi con tappa sul Col de la Loze.

Nel cuore della Savoia fra Meribel, Courchevel e Val Thorens. Una salita fresca di asfaltatura eppure un bel novello caposaldo del ciclismo francese e di quello internazionale. Il Col de la Loze, la salita più dura di Francia secondo molti, un vero inferno secondo qualunque ciclista l’abbia anche solamente sfiorata.

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Il ciclismo è epica e come tale tesse legami indissolubili con arcigne strade di montagna. Ardite scalate si cementificano nella memoria storica di ogni appassionato, i cui ricordi affiorano ogni qualvolta una bici ne propone una replica. Lo Stelvio, il Tourmalet, l’Angliru, nel tempo del ciclismo si perdono gli esordi di ogni baluardo dell’arte della scalata in bici. Antichi passi alpini di origine romana o strade realizzate dalle sporche vanghe di militari austriaci.

La salita

Come accennato pocanzi, il Col de la Loze è un passo alpino dal recentissimo esordio ciclistico. Due sono i versanti adatti ad una corsa ciclistica, il versante da Courchevel, all’esordio quest’oggi al Tour de France, e quello da Meribel, affrontato al Tour 2020 e considerato unilateralmente la “salita più dura di Francia”. Ventuno chilometri a quasi l’otto percento di media, caratteristiche che ne fanno un piccolo “Stelvio” di Francia.

La prima apparizione del Colle in un evento sportivo fu nell’estate 2019, appena 3 mesi dopo l’apertura del versante di Courchevel, al Tour de l’Avenir. Arrivo in salita dominato dall’australiano Alexander Evans, un buonissimo scalatore oggi purtroppo disperso nei meandri del panorama continental mondiale.

La seconda apparizione avvenne alla diciassettesima frazione del Tour 2020. Una scalata epica del versante di Meribel fatta di errori e colpi da biliardo. Una tappa che farà elogiare uno scalatore purtroppo lontano dal movimento del World Tour, ovviamente Miguel Angel Lopez.

Il futuro del Col de la Loze

La recente realizzazione dei due versanti del passo del Col de la Loze non è un’effimera volontà dettata da meri interessi economici. Il Colle è infatti al centro di un progetto dalla portata internazionale. Con la realizzazione del tratto che congiungerà l’apice a Val Thorens vedrà la luce la “Via delle Tre Valli“. Semplicemente la più grande area montana interamente dedicata al cicloturismo e interdetta soprattutto a qualsiasi altro tipologia di veicolo stradale. Un intero passo dedicato nella bella stagione al solo ciclismo, una montagna donata dunque a chiunque ne possa godere rendendo nullo l’impatto sull’ecosistema.

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Il Col de la Loze è il perfetto emblema di un sentimento di innovazione che da anni smuove il ciclismo e in particolari i Grandi Giri, anche ben oltre il semplice universo professionistico. Dallo Zoncolan al Colle delle Finestre, gli ultimi lustri ci hanno deliziato facendoci assaporare e glorificare nuove strade, in molti casi contornate da progetti dal nobile scopo. Onore che sicuramente spetterà anche a quel reticolo di strade a corollario del triangolo dello sci alpino francese.

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Leonardo Bonocore

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