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Il nuoto italiano da Fukuoka a Parigi, alle prese con i fenomeni del futuro

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Non tutto è oro ciò che luccica, così come il buio non rappresenta un tunnel senza fine. Questo è l’insegnamento che dovrebbe raccogliere il nuoto italiano al termine dei Mondiali di Fukuoka, chiusi fra sterili polemiche e critiche frutto di palati abituati ad un’abbondanza fuori dal comune.

Quanto è successo nella vasca giapponese ha messo a fuoco un ricambio generazionale nascosto in passato da “evergreen” come Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini, ma che ora sta prendendo piede sempre più rapidamente. In vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 è necessario fare il punto e riflettere sulla salute del nuoto tricolore.

I “giovani veterani” Martinenghi e Pilato

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Niccolò Martinenghi insieme a Arno Kamminga nella semifinale dei 100 metri rana

Pensare che atleti come Nicolò Martinenghi e Benedetta Pilato siano giunti al culmine della loro carriera è realmente da incoscienti. I due condividono la passione per la rana e l’essere emersi a livello internazionale in tenera età, un aspetto che è la loro “croce e delizia”. Sentiamo parlare di loro da così tanti anni che ormai sembrano dei veterani navigati e, al minimo calo, rischiano di esser considerati finiti.

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Benedetta Pilato festeggia il bronzo nei 50 metri a Fukuoka 2023

E quando si parla di flessioni si parla comunque di medaglie, con il 24enne di Azzate giunto all’argento nei 100, dominati dall’uomo dei mondiali Haiyang Qin, e la 18enne pugliese al bronzo nei 50, un risultato di spessore presa coscienza di una stagione complicata dagli impegni scolastici. Per entrambi Parigi sarà l’Olimpiade della maturità e il “mezzo passo falso” patito nel Sol Levante può esser solo una spinta per fare meglio.

L’“homo novus” Thomas Ceccon

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Ceccon gioisce per l’oro nei 50 metri delfino ai Mondiali 2023

I paragoni per il vicentino si sprecano, tanto che qualcuno lo ha già definito “la figura simbolo del nuoto italiano”, cercando di superare l’ingombrante figura di Federica Pellegrini. Ciò di cui siamo sicuri é che Thomas Ceccon rappresenta l’ “homo novus” del movimento tricolore, un po’ come Caio Mario nell’Antica Roma, pronto a portare innovazione, anche scompigliando le nostre certezze.

Un vero proprio stakanovista, che non si risparmia mai, dimostrando di poter andare a podio in qualsiasi specialità, compresi i 50 delfino, dove ha sbaragliato la concorrenza andando a conquistare l’oro. La sua generosità è sconfinata, ma sarà importante capire come distribuire le energie per cercare di raccogliere il massimo.

L’unica cosa che forse manca al nuotatore veneto è una forte presa di consapevolezza, che lo consacrerebbe a capitano della Nazionale. Un passaggio che potrebbe arrivare proprio nelle acque francesi, dove Ceccon sarà certamente la punta del nuoto italiano e arriverà carico di aspettative.

L’ “anello mancante” Federico Burdisso

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Federico Burdisso impegnato nei 100 metri farfalla

Ciò è mancato nella rassegna iridata di nuoto è stata la classe cristallina di Federico Burdisso, parso così appannato da destare preoccupazione. Ciò è in realtà giustificato dai problemi fisici che lo hanno afflitto in stagione, oltre alla decisione di cambiare allenatore e stili, partendo dal doloroso addio ai 200 farfalla, distanza che logora e non permette di curare la velocità.

L’esperienza sui 100 è stata per certi versi “disastrosa”, però bisogna considerare che è solo l’inizio del nuovo percorso. Una nuovo modo di lavorare che potrà portare frutti anche nelle staffette. Federico ha soltanto 21 anni e un palmarès già invidiabile, va soltanto atteso in questo momento di transizione e saprà tornare sulla cresta dell’onda.

Le “sorprese” Anita Bottazzo e Sofia Morini

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Anita Bottazzo affronta la semifinale iridata dei 50 metri rana

Vi ricordate il “primo” Gregorio Paltrinieri alle Olimpiadi di Londra 2012? Un quarto posto sorprendente nei 1500 metri, nel mezzo di una spedizione da cancellare, che si è poi rivelato una rampa di lancio verso un futuro di successi. Con le dovute precauzioni il medesimo discorso si potrebbe auspicare per Anita Bottazzo e Sofia Morini, vere sorprese di questo Mondiale.

La prima ha colto in extremis la qualificazione, per poi spingersi fino al quinto posto nei 50 metri rana, dimostrando di poter essere un’altra punta per l’Italia oltre a Pilato, ma anche uno stimolo a migliorare per la stessa tarantina. La seconda ha restituito dignità alla velocità azzurra dopo il ritiro di Federica Pellegrini, centrando la semifinale nei 100 metri stile libero e offrendo prospettive alle staffette future. Ci vorrà pazienza per vederle fra le migliori, ma se il buon giorno si vede dal mattino…

Lo “stilista” Lorenzo Galossi e le sorelle Cesarano

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Lorenzo Galossi agli Europei di Roma 2022

Non li abbiamo visti in scena a Fukuoka per motivi differenti, eppure lo stile libero passa dalle loro bracciate. Stiamo parlando di Lorenzo Galossi e delle gemelle Antonietta e Noemi Cesarano, più volte al centro dell’attenzione degli appassionati di nuoto nelle ultime stagioni.

Il 17enne ha dovuto far i conti con una terribile mononucleosi, che ha rovinato la sua stagione impedendogli di riproporre quanto di buono mostrato negli ultimi Europei svoltisi a Roma. Rassegna in cui aveva raggiunto l’argento nella staffetta 4×200 e il bronzo negli 800, facendo segnare il record mondiale juniores. Le sue prestazioni lo avevano accostato alla figura di Gabriele Detti, un modello che Galossi cercherà sicuramente a emulare nei prossimi anni.

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Antonietta Cesarano si gode l’argento europeo nella staffetta mista 4×200 metri

Discorso simile per le 20enni campane, entrambe impegnate sulle medie distanze, dove hanno mostrato ottimi segnali, sia nelle gare individuali che in staffetta. L’esperienza internazionale è ancora ridotta, se si considera che le abbiamo viste in scena soltanto ai Giochi del Mediterraneo e agli Europei 2022, ma i risultati già ottenuti fanno presagire rosee prospettive.

I “figli d’arte” Michele e Matteo Lamberti

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Michele Lamberti nella vasca del Foro Italico agli Europei 2022

Se buon sangue non mente, allora Michele e Matteo Lamberti sono destinati a lasciare il segno, come papà Giorgio. Cresciuti a pane e nuoto, i due fratelli bresciani hanno fin da subito mostrato le loro doti in vasca, rispettivamente nel dorso e nelle mezze distanze dello stile libero.

Dopo i primi exploit sono usciti dai radar del commissario tecnico Cesare Butini, ma si stanno facendo notare nelle Universiadi, in corso a Chengu in questi giorni. Michele ha conquistato l’argento alle spalle di Simone Stefanì nei 100 dorso, mentre Matteo si è imposto nei 400 metri stile libero, sbloccando la spedizione tricolore. Il talento c’è e certamente arriveranno ad ottimi livelli anche nelle rassegne più importanti.

Il “nuovo che avanza” Sara Curtis e Andrea Camozzi

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Sara Curtis nella staffetta mista dei Mondiali Juniores 2022

E’ necessario porre l’attenzione anche su chi arriverà dal mondo juniores. Stiamo parlando di Sara Curtis e Andrea Camozzi, entrambi grandi protagonisti negli ultimi Europei di categoria di Belgrado.

La 16enne di Savigliano ha conquistato il titolo nei suoi 50 stile e trascinato alla vittoria anche la 4×100 stile. A questi successi vanno aggiunti gli argenti nei 100 e nella 4×100 mista, a coronare una rassegna da vera protagonista. La sua discesa in campo è stata dirompente e lascia pensare che in futuro potrà essere il vero faro della velocità femminile.

Andrea Camozzi impegnato nella farfalla © Roldy Cueto

Discorso simile per il 17enne di Albino che nella capitale serba si è aggiudicato i 200 metri farfalla, offrendo anche un importante contributo alla staffetta mista azzurra. Il passaggio alla categoria superiore è sempre più vicino, un livello a cui Camozzi ha già dimostrato di poter stare, gareggiando dignitosamente al Sette Colli di quest’anno.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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