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La magia delle Strade Bianche

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Denominata la Classica del nord più a sud d’Europa, nonostante la sua giovane età, sabato 2 marzo 2024 la Strade Bianche si appresta a celebrare la diciassettesima edizione. Eppure è già intrisa di storia. Sono diversi i motivi che hanno permesso a questa corsa di entrare nel cuore dei tifosi e dei corridori in così poco tempo.

Forse è il percorso, caratterizzato da settori sterrati che richiamano il ciclismo d’altri tempi. Forse è l’albo d’oro prestigioso che ha reso questa corsa una delle più ambite da vincere. O forse è l’arrivo nella suggestiva Piazza del Campo, che in breve tempo è diventato uno dei luoghi più iconici del ciclismo.

Una delle vincitrici, Annemiek van Vleuten, ha dichiarato che non c’è posto migliore per trionfare di Piazza del Campo a Siena.

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L’intera élite del ciclismo mondiale ha passato qui almeno una volta lo striscione d’arrivo a braccia alzate. Pensiamo alla tripletta di Fabian Cancellara (2009, 2013, 2016) o a Peter Sagan nel 2014. Oppure ancora alla vittoria di Mathieu Van der Poel nel 2021, forse una delle edizioni con il livello di partecipazione più alto fino ad ora e con alcuni degli scatti che hanno fatto la storia del ciclista vdP. L’anno prima era stato il suo grande rivale Wout van Aert a vincere sotto il sole cocente di agosto. Ricordiamo anche le due vittorie solitarie di Tom Pidcock e Tadej Pogacar negli ultimi due anni, oppure la vittoria di Tiesj Benoot nel 2018 sotto il diluvio.

Anche tra le donne, la storia si ripete: Annemiek van Vleuten, Anna van der Breggen, Elisa Longo Borghini, Lotte Kopecky e Demi Vollering hanno tutte saputo conquistare la Strade Bianche Donne.

Questo stuolo di nomi ha reso le Strade Bianche una delle corse più affascinanti e impegnative da vincere. Quasi un rito di passaggio per un atleta in cerca di un ulteriore traguardo nella propria carriera.

Quest’anno, il percorso già molto esigente è stato ulteriormente modificato. Gli ultimi due tratti sterrati, Colle Pinzuto (2.4 km) e le Tolfe (1.1 km), saranno affrontati due volte, intervallati da un inedito settore (Santa Maria del Castagno, lungo un chilometro) e alcuni tratti ripidi in asfalto. Complessivamente, saranno 215 km per gli uomini e 137 km per le donne, di cui 40 in sterrato. Prima di raggiungere il circuito finale, i corridori dovranno affrontare altri tratti impegnativi come Monte Sante Marie e Monteaperti. Se già il percorso originale garantiva spettacolo e differenze sostanziali tra i contendenti, ora con la corsa resa ancora più difficile ci si può aspettare un ulteriore livello di intensità e suspense.

I protagonisti

Come sempre, sia tra gli uomini che tra le donne, le startlist sono di livello eccellente, con numerosi pretendenti e la vittoria difficile da pronosticare.

Tra gli uomini, questa edizione delle Strade Bianche vede il ritorno alle corse di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Già vincitore nel 2022 con un attacco dalla distanza. Sicuramente sarà l’uomo da battere e tutti vorranno tenerlo d’occhio. Tuttavia, la sua vittoria non è scontata. Non avendo gareggiato quest’anno non ci sono punti di riferimento sulla sua forma attuale. Il suo grande obiettivo di stagione è la doppietta Giro d’Italia-Tour de France, quindi può anche accadere che abbia concordato con i preparatori di ritardare il picco di forma per poter rendere al meglio nei due GT che lo aspettano.
Inoltre, l’UAE Emirates schiererà una squadra molto forte, con tra gli altri Isaac del Toro e Marc Hirschi, già vincitori quest’anno (tappa al Tour Down Under per il messicano e Faun Drome per lo svizzero), oltre al giovanissimo Jan Christen in rampa di lancio.

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Pogacar non è l’unico vincitore presente al via. Ci sono altri corridori che hanno già vinto questa gara e che vorranno tentare il bis. Uno su tutti è il campione uscente Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), insieme a lui in squadra c’è il vincitore del 2017 Michal Kwiatkowski.
Pidcock ha già corso la Vuelta Algarve e la Omloop Het Nieuwsblad, dimostrando una buona condizione. Essendo ancora presto per i suoi obiettivi principali (Tour de France e Olimpiadi), è più che ragionevole aspettarsi che l’inglese non sia al massimo della forma. Ma potrebbe sopperire con le sue abilità di guida del mezzo, in cui è senza rivali.

Tra i protagonisti da menzionare c’è anche Julian Alaphilippe (Soudal-Quickstep). Il francese ha vinto questa gara nel 2019, ma sembrano lontani quei giorni. Viene da due stagioni complicate, sebbene abbia vinto in alcuni tratti, ma non è stato costante. Chissà se sarà in grado di contendere la vittoria alle Strade Bianche. Ulteriore fattore da considerare sono le cadute del weekend alla Omloop, che potrebbero aver lasciato strascichi. La seconda carta della Soudal Quickstep è Kasper Asgreen, il quale in passato è stato presente ma senza mai incidere come in altre occasioni.

La Visma-Lease a Bike non presenta un capitano unico, ma una serie di uomini che potrebbero essere protagonisti. Pensiamo a Sepp Kuss, che ha ottenuto il sesto posto alla Jean Paraiso Interior (versione spagnola delle Strade Bianche), Attila Valter, già nella top 10 l’anno scorso con tanto di litigio con Benoot, Milan Vader, con un passato da biker. Soprattutto però Cristophe Laporte, ottimo nella guida del mezzo ma forse non adatto a una gara con così tanto dislivello.

La Alpecin-Deceunick, priva di Mathieu van der Poel per questa gara, non sembra essere la squadra da battere, ma potrebbe comunque ottenere buoni risultati con Quinten Hermans, già sul podio alla Liegi nel 2022 e ciclocrossista di lunga data e anche sull’austriaco Michael Gogl, che nel 2021 fu qui autore di una prestazione monstre.

Possiamo aspettarci qualcosa anche dal campione del mondo gravel in carica, Matej Mohoric, che stranamente non ha mai vinto questa gara. Chissà se quest’anno riuscirà a rendersi protagonista.

Tra gli attesi protagonisti da menzionare ci sono Quinn Simmons (Lidl Trek), già protagonista nel 2021, e i vari Benoit Cosnefroy (Decathlon AG2R), Valentin Madouas (Groupama FDJ), Andreas Kron (Lotto-DSTNY) e Romain Bardet (DSM Firmenech) e Ben Healy (EF Easy Post).

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Come nazione, abbiamo buone speranze di ben figurare con una serie di corridori che in passato sono stati protagonisti. Pensiamo a Davide Formolo (Movistar), Alberto Bettiol (EF Easy Post), i due Jayco Alula Alessandro De Marchi e Filippo Zana e Andrea Bagioli (Lidl Trek), la più grande speranza italiana per le corse di un giorno. Altro nome interessante potrebbe essere Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), ma probabilmente sarà votato alla causa Pogacar e non farà corsa per sé.

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Tra le donne non manca nessuna delle protagoniste del World Tour, tranne Cecile Utrupp Ludwig (FDJ Suez), vittima di una caduta alla Omloop Het Nieuwsblad e costretta a un lungo stop per una frattura al coccige. Le donne da battere sono il duo SD Worx-Protime composto da Lotte Kopecky e Demi Vollering, vincitrici delle ultime due edizioni. Kopecky è in forma già dall’UAE Tour, dove ha dominato la classifica generale e l’arrivo a Jabel Hafeet, non proprio ideale per lei.

Tuttavia, il finale della Omloop ha dimostrato che la SD Worx è battibile. Kopecky è stata messa in difficoltà proprio da altre due possibili protagoniste. Le due atlete della Lidl-Trek Elisa Longo Borghini (già vincitrice nel 2017) e Shirin van Anrooji (campionessa del mondo di ciclocross under 23).

Impossibile quindi non menzionare Marianne Vos (Visma Lease a Bike), colei che ha battuto Kopecky in volata alla Omloop. La sua stagione scorsa si è interrotta a causa di un’operazione, ma già dalla prima uscita sembra in forma. Forse la corsa è troppo dura per lei, ma la sua classe non ha limiti. In squadra con lei c’è anche l’ex campionessa olandese Rejanne Markus.

Tra le possibili protagoniste ci sono Katarzyna Niewiadoma (Canyon-SRAM), campionessa del mondo in carica di gravel e sul podio per quattro edizioni consecutive delle Strade Bianche, la nostra Silvia Persico (UAE Team ADQ), la mina vagante Mavi Garcia (LIV Alula Jayco) e l’asso del ciclocross Puck Pieterse (Fenix Deceunick) che già l’anno scorso alla prima partecipazione fu protagonista assoluta.

L’appuntamento è a sabato quando ci sarà la resa dei conti per coronare il nuovo re degli sterrati toscani. Con la garanzia di due gare spettacolari.

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Giuseppe Sassano

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