CalcioMondiale Femminile 2023

Verso il Mondiale femminile – Inghilterra: le campionesse d’Europa dopo due finali mancate vogliono arrivare fino in fondo

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31 luglio 2022, Wembley Stadium, dici Inghilterra e gli occhi degli appassionati sono ancora a quella finale degli Europei vinta battendo la Germania davanti a ben 87mila spettatori. Uno storico successo per le inglesi, nell’anno in cui la Gran Bretagna ha organizzato l’evento. Che l’Inghilterra partirà tra le più forti del Mondiale femminile non ci sono dubbi, ma conquistare la vittoria finale significherebbe realizzare un’impresa. Non perché non ci siano i valori in campo per alzare la Coppa del Mondo, ampiamente dimostrati nelle ultime stagioni, ma piuttosto perché i molti e recenti infortuni di alcune componenti di spicco della rosa hanno scosso l’ambiente e fatto scendere al ribasso le quotazioni vincenti.

Probabilmente a poter fare la differenza e a rispondere alla sfortuna delle defezioni, ci sarà proprio la consapevolezza della propria forza creatasi dopo l’ultimo Europeo vinto. Sarà attraverso un moto di orgoglio che le leonesse graffieranno le avversarie in Australia e Nuova Zelanda.

Il ranking Uefa posiziona l’Inghilterra in quarta piazza, a pochi punti di differenza nei coefficienti dalla tutt’altro che inarrivabile Svezia (battuta 4 a 0 in semifinale nell’Europeo) e dalle corazzate Germania e Stati Uniti. Negli ultimi due Mondiali le “Three Lionesses” sono sempre arrivate ad un passo dalla finale, giungendo terze nel 2015 in Canada e quarte nel 2019 in Francia.

👩‍🏫L’allenatrice

Alla guida dell’Inghilterra c’è una delle più grandi allenatrici in circolazione: Sarina Wiegman. La capacità di rendere vincente ogni squadra da lei allenata è eccezionale. Premiata nell’ultimo anno come migliore allenatrice a livello mondiale, nata a pane e calcio, giocatrice talentuosa dalle 100 presenze nella nazionale olandese, Wiegman inizia il percorso di c.t. in casa con i Paesi Bassi. Nel 2017 passerà da vice a prima allenatrice, una scelta vincente: la nazionale Orange trionferà pochi mesi dopo nell’Europeo.

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Una vittoria a cui seguirà la finalissima dei mondiali francesi, persa contro le indiscusse numero uno degli Stati Uniti. I successi e la crescita coltivati da Wiegman hanno illuminato la Federazione inglese che nel 2020 l’ha fortemente voluta sulla panchina delle Leonesse. Ne è seguito fin da subito un crescendo di risultati e record di ogni tipo, fino alla vittoria degli Europei. Oggi il nome di Sarina Wiegman precede le aspirazioni di ogni sua squadra, una sorta di trasformazione in oro per ogni squadra che allena.

⭐ La stella

Va fatta una premessa: se c’è una giocatrice che per gioco e personalità assomiglia alla propria allenatrice, quella è Leah Williamson. Purtroppo però lo scorso aprile la rottura del crociato ha bloccato la capitana inglese che era sicuramente la stella della propria nazionale.

Data questa assenza straordinaria in Australia e Nuova Zelanda, la nostra scelta vuole essere una scommessa di buono auspicio per l’attaccante Bethany Jane Mead, capocannoniere nell’ultimo Europeo con sei gol su sette partite giocate. Anche lei è reduce da un lungo infortunio, sta facendo di tutto per abbreviare i tempi e recuperare per il Mondiale. “Sto lottando, sono tornata in campo a calciare e mi sento bene. So che non sarò io a decidere, ma voglio farmi trovare pronta e complicare la scelta della ct…”. Queste le parole dell’attaccante dell’Arsenal a cui speriamo di regalare la buona stella, citandola tra le possibili protagoniste del mondiale.

⚽️ Lo stile di gioco dell’Inghilterra al Mondiale femminile

Il gioco espresso nell’ultimo Europeo, la conoscenza dell’artefice principale, la c.t. Wiegman, dicono già molto di quello che potrebbe essere il potenziale delle Leonesse britanniche. I dubbi però si celano dietro le tanti e possibili assenze. Mancherà certamente Williamson, mentre in forte dubbio ci sono Bright e la sopracitata Mead. Se per quest’ultima l’assenza potrebbe essere in qualche modo colmata, per le altre due il discorso è molto più complicato e ampio dato che compongono la coppia di difesa. Nelle ultime partite disponibili la c.t. è dovuta ricorrere a degli esperimenti per colmare questo vuoto, ma mai con l’assenza di entrambe le giocatrici, infortunatesi in momenti diversi. Questo potrebbe divenire l’anello debole della squadra, anche se poi c’è grande potenziale nelle altre zone del campo, a partire dal centrocampo che a questo punto risulterà fondamentale nel gioco di copertura, come nella costruzione della fase offensiva.

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La particolarità di gioco dell’Inghilterra che aveva più colpito durante l’Europeo vinto è forse ora il maggior difetto, vista l’attuale situazione di infermeria. Wiegman aveva infatti schierato nelle sette partite disputate sempre la stessa formazione, tralasciando tournover, esperimenti e stati di forma. La sua idea di gioco si fonda su un 11 titolare ben definito e la differenza tra titolari e riserve è oltremodo palese e conclamata. Sarà proprio questo aspetto a risultare deleterio nelle prestazioni mondiali?

Se ce la sentiamo di scommettere sul recupero di Mead, facciamo altrettanto sulle risorse che questa formazione saprà tirare fuori per sopperire a un debito ampio e importante di giocatrici. La nostra convinzione porta il nome dell’allenatrice Wiegman che ha costruito e plasmato questa nazionale. Se a rosa completa dubbi non ne avremmo avuti e tutto ci sarebbe sembrato più scontato, ora puntare sulle Leonesse è davvero una scommessa dai risvolti ignoti. Sarà proprio questo a rendere l’Inghilterra una squadra da seguire con interesse misto a curiosità nel Mondiale femminile.

Immagine in evidenza: ©UEFA, Twitter


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Manuela Pacifico

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