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Stiamo per arrivare all’Armageddon dei pesi massimi

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Quella dei pesi massimi è, da sempre, la categoria regina della boxe: alcuni dei più grandi campioni di questo sport, o comunque dei più famosi, hanno militato qui e dato vita a scontri leggendari entrati nella cultura popolare. Basta pensare a Muhammad Alì, a George Foreman, a Joe Frazier, a Mike Tyson, a Lennox Lewis e ai fratelli Klitschko, ma la lista potrebbe continuare ancora per molto. Negli ultimi anni, però, la categoria sembra aver perso molto del suo tradizionale appeal, tra scontri al vertice molto radi e spesso non all’altezza delle aspettative e campioni che sembrano provare un gusto quasi perverso nell’evitarsi. Del resto, sono 23 anni che i pesi massimi non hanno un campione indiscusso, e la colpa non può e non deve essere addossata totalmente a un profilo comunque capriccioso come quello di Tyson Fury, spesso indicato come uno dei “problemi” del mondo heavyweight.

Le cose, forse, stanno finalmente per cambiare: nel corso dei prossimi due mesi avremo ben tre battaglie che potrebbero ridefinire totalmente il presente e il futuro dei pesi massimi, coinvolgendo quattro dei fighter più noti al mondo: Tyson Fury, Oleksandr Usyk, Deontay Wilder e Anthony Joshua. Ma andiamo con ordine.

Day of Reckoning, parte 1: Wilder vs Parker

Cominciamo da una data molto vicina, il 23 dicembre. Questo è il giorno in cui a Riyad si svolgerà il Day of Reckoning, un mastodontico evento di boxe in grado di muovere alcuni dei nomi più interessanti in circolazione: tra i principali Wilder, Joshua e Dmitrij Bivol, salito alla ribalta lo scorso anno dopo aver dominato Canelo Alvarez. Ciò che salta subito all’occhio, restando in ottica heavyweight, è la compresenza di Wilder e Joshua, che però non si affronteranno come molti dei fan della boxe mondiale desiderano da anni, bensì avranno due incontri separati.

Deontay Wilder affronterà Joseph Parker, boxeur dal curriculum di spessore e anch’egli, come Wilder, ex campione del mondo. Sulla carta è il primo ad essere favorito, grazie sopratutto ai suoi pugni granitici in grado di procurargli 43 vittorie (di cui 42 per KO) su 46 incontri, ma Parker è un profilo solido e tenace – oltre che più giovane di ben 7 anni – e potrebbe dare del filo da torcere al Bronze Bomber, o comunque garantire una performance di livello.

L’ultimo incontro di Wilder, tanto per cambiare, si è concluso con un brutale KO.

Day of Reckoning, parte 2: Joshua vs Wallin

Subito dopo la sfida tra Wilder e Parker ci sarà il main event della serata, ossia Anthony Joshua vs Otto Wallin. Il pugile svedese è al 10 posto della classifica dei pesi massimi secondo The Ring e qualcuno lo ricorderà per aver dato più di un problema a Tyson Fury nel loro scontro nel 2019, tutt’ora la sua unica sconfitta in carriera. Anche in questo caso abbiamo un favorito abbastanza palese come Joshua, che però negli incontri successivi alle due sconfitte con Usyk non è parso eccessivamente brillante e per vincere dovrà essere più concentrato che mai.

Perché tutto questo ci interessa? Il percorso immaginato dalle alte sfere della boxe è abbastanza chiaro: se Wilder e Joshua usciranno vincitori dai rispettivi incontri nella serata del 23 dicembre verrà finalmente organizzata l’attesa mega fight tra i due. Ci sarebbe già una data, il 9 marzo 2024.

Fan art del possibile scontro tra Joshua e Wilder. © Boxing News +, X

Verosimilmente lo scontro tra i due sarà una sorta di eliminatoria mondiale, con il vincente che diventerà il primo sfidante al nuovo campione indiscusso dei pesi massimi. Ed è qui che arriviamo al terzo grande combattimento che potrebbe scuotere il mondo heavyweight, quello tra Tyson Fury e Oleksandr Usyk.

Fury vs Usyk: caccia all’Undisputed

Gli appassionati di boxe sanno benissimo che in questo sport farsi trascinare dall’entusiasmo è molto pericoloso: i motivi per cui gli incontri, anche quelli già organizzati, possono saltare sono infiniti. Nel caso della battaglia di unificazione delle cinture dei pesi massimi, data la posta in palio ma sopratutto le personalità coinvolte, in molti hanno già detto di non credere a un possibile scontro fino a che i due pugili non saliranno davvero sul ring. Scongiuri a parte, se tutto andrà come previsto il 17 febbraio assisteremo alla tanto attesa sfida atta a designare il nuovo campione Undisputed della categoria, una figura che manca dal 1999, quando Lennox Lewis conquistò le cinture WBC, WBA e IBF. All’epoca le cinture principali erano tre: da quando si è aggiunta la WBO, nessuno è ancora riuscito in questa impresa.

Fan art di un possibile scontro tra Fury e Usyk. © Boxing News +, X

Non è la prima volta che si cerca di organizzare un incontro tra Fury e Usyk, ma questa volta sembra effettivamente esserci una volontà più concreta sia da parte dei pugili che dei rispettivi entourage. Fare una previsione sull’esito di questa battaglia è praticamente impossibile: anche se Fury è parso fuori forma nello scontro con Francis Ngannou, campione MMA alla sua prima esperienza su un ring, bisogna ricordare che parliamo di un bug assoluto nella storia della boxe e di un uomo che, forse, è davvero invincibile. Usyk sembra avere una maggior fame e questo potrebbe giocare a suo favore, ma superare il jab di sbarramento di un Fury concentrato e attento potrebbe rivelarsi una vera impresa.

La cosa più importante, comunque, è che finalmente la classe dei pesi massimi sembra essersi risvegliata dal torpore in cui i suoi stessi illustri rappresentanti l’avevano gettata negli ultimi anni. La strada per tornare ad essere a tutti gli effetti la classe regina del pugilato è ancora lunga, e molto dipenderà dalla qualità degli scontri che vi abbiamo raccontato.

Immagine in evidenza: © ESPN Ringside, Instagram

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Nicola Simonutti

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